È stato un onore esserne stata eletta Presidente e per questo vorrei ringraziare la precedente commissione per l’attività che abbiamo svolto insieme in questi anni, consapevole che insieme alla nuova sicuramente faremo un ottimo lavoro, su tutto il territorio regionale e non solo.
Essere alla guida della commissione certamente è un traguardo importante, ma lo è ancor di più il fatto di essere stata riconfermata componente dopo l’esperienza da Vicepresidente nella precedente legislatura.
Chi mi conosce bene sa che per me la parità di genere è stata ed è un percorso di vita, sia in ambito politico che amministrativo, non da ultimo a livello professionale e ciò mi ha permesso di analizzare il fenomeno in qualità di giurista, economista, project manager e valutatore e certificazione delle competenze da sempre, con un attento sguardo rivolto al mondo del terzo settore. In effetti, negli ultimi anni mi sono occupata molto non solo di violenza di genere, dall’intero excursus giuridico normativo fino alle ultime modifiche che rafforzano l’applicazione del Codice rosso ma anche di pari opportunità in maniera trasversale e di prevenzione di qualsiasi forma di discriminazione e per questo, sono veramente contenta che l’insediamento di questa nuova commissione sia avvenuto proprio il giorno dopo del “25 novembre” Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dove come ogni anno assistiamo ad una serie di dibattiti, interviste, seminari e mostre, inaugurazione di panchine rosse ma non basta, perché il tema merita attenzione tutto l’anno con azioni concrete e continuative da parte di tutte le istituzioni. Basti pensare che dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, circa 100 donne purtroppo, hanno avuto la stessa identica sorte. Il 25 novembre non deve rappresentare solo una data simbolica, ma diventare un richiamo alla responsabilità collettiva. Spero di lavorare in sinergia e rendere quest’organo molto partecipativo e dinamico, perché credo che tutti dobbiamo e possiamo apportare molto alla Commissione stessa, lavorando su un cambio di passo a livello culturale. La vera svolta nel raggiungimento della parità potrà esserci con un’azione culturale costante per abbattere il muro del silenzio; non si può solo parlare ma bisogna agire per pretendere il raggiungimento della cultura del rispetto.
Contrastare la violenza sulle donne, lavorare sul raggiungimento delle pari opportunità, contribuisce a creare una società equa, coesa, vivendo il quotidiano con dignità. Per questo, in virtù del mio ruolo di Presidente, cercherò di stringere alleanze costruttive con la rete territoriale, perché è fondamentale lavorare insieme se vogliamo affermare la parità di genere nel lavoro e sostenere l’occupazione delle donne e di tutti coloro che sono affetti da disabilità. Un’attenzione particolare voglio rivolgerla ai giovani e ai soggetti più vulnerabili. È doveroso impegnarsi per abbattere gli stereotipi di genere ancora esistenti e per costruire una nuova cultura che sia veramente inclusiva e contro ogni forma di discriminazione. Auspico che insieme si possa indirizzare l’economia dei nostri territori ad essere più giusta, a scoprire tutti i talenti, a spingere il lavoro, a liberare le potenzialità femminili oggi intrappolate nella conciliazione vita-lavoro e che magari, porti in sé un’idea più ampia di equità, non solo tra donne e uomini.
Un sentito ringraziamento a tutte le donne e uomini della Commissione Pari Opportunità, le Consigliere regionali presenti e tutti i componenti esterni, consigliere e consiglieri regionali dello stesso Consiglio Regionale dell'Abruzzo che hanno mostrato fiducia e che mi hanno sostenuta per la candidatura alla presidenza della Commissione stessa, ma allo stesso tempo, sento la grande responsabilità di contribuire a fare del lavoro della Commissione insediatasi, uno strumento importante di diffusione delle politiche di pari opportunità, in particolare di genere.
Tutto ciò, facendo attenzione al mondo circostante, in rapporto con tutte le organizzazioni di rappresentanza, con il mondo delle professioni, dell'economia e della cultura, settori ove la donna non trova la giusta rappresentanza nei luoghi decisionali.
Accetto questo incarico, nella piena consapevolezza che il mio sarà solo uno dei contributi, in quanto chiederò agli altri membri di impostare il lavoro futuro utilizzando un approccio di forte collegialità. All’attività della commissione verrà dato non solo uno scopo sociale ma un imprinting integrato con definizione di progetti mirati territoriali e settoriali. Concludo invitando tutti ad una riflessione per me centrale: Parlare di Pari Opportunità non vuol dire rappresentare solo le donne o la parità di genere ma vuol dire pieno rispetto dei valori e di quanto indicato nella nostra Costituzione. Vivere bene, in una società più inclusiva che permetta a tutti di poter contribuire allo sviluppo e al benessere della stessa. Grazie a tutti!
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